L’inquinamento acustico rappresenta un problema ambientale diffuso e spesso sottovalutato: anche se tutti sappiamo di cosa si tratta, la maggior parte delle persone tende a considerarlo semplicemente un fenomeno che bisogna sopportare, il prezzo da pagare per vivere in ambienti densamente popolati e trafficati come i centri urbani.
Non saremmo altrettanto disposti a sopportarlo, se fossimo consapevoli di quanto l’inquinamento acustico nuoccia alla nostra salute. Sapevi che l’esposizione a 60 decibel al giorno può causare mal di testa, pressione alta, stress e un aumento dell’obesità? O che i rumori notturni al di sopra dei 45 decibel possono interferire col nostro sonno?
Il nemico numero uno è il traffico
La stragrande maggioranza dell’inquinamento acustico europeo è prodotto dal traffico delle nostre strade.
Secondo un’indagine promossa da Amplifon e realizzata da Gfk nel 2016, in occasione della European Mobility Week, gli italiani sono i più esposti al rumore del traffico in Europa: i mezzi di trasporto con cui ci muoviamo in città producono in media 82,2 decibel, avvicinandosi al limite dei 90 decibel indicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come soglia critica per evitare danni all’udito.
Il rumore registrato a Palermo, Firenze, Torino, Milano, Roma, Bologna e Napoli ha superato ormai la soglia di guardia degli 85 db.

Se tracciassimo un identikit delle principali vittime del rumore, scopriremmo che sono donne (56%) con un’età media di 47 anni, principalmente impiegate e insegnanti (32%). Tra i più esposti anche i pensionati (16%), i freelance (13%) e le casalinghe (11%).

Tutto questo influisce sulla nostra salute per vari aspetti: preoccupazione, disturbi del sonno, sbalzi d’umore, mal di testa e problemi di concentrazione sul lavoro e nello studio, calo dell’udito, ronzii nelle orecchie sono solamente alcune delle tante problematiche generate dall’esposizione quotidiana al rumore.
L’inquinamento acustico è dunque un problema serio che alla lunga può far sentire i suoi effetti sul nostro rendimento, sul nostro umore, sul livello di stress e quindi, in generale, sulla nostra salute.
Ma cosa possiamo fare a riguardo? Una soluzione può essere quella di investire nell’isolamento acustico delle nostre finestre.
Chiudere le finestre e godersi il silenzio è possibile.
Le finestre ci vengono in aiuto giocando un ruolo fondamentale, poiché rappresentano il punto di contatto tra la nostra casa e il mondo esterno.
Quali sono i punti critici che permettono al rumore di entrare in casa?
- la posa in opera: i migliori infissi non ridurranno il rumore proveniente dall’esterno se l’installazione – più nello specifico il punto di contatto tra vano delle pareti e controtelaio – non è stata eseguita a regola d’arte.
- Guarnizioni: devono essere di ottima qualità, ovvero in EPDM che lo stesso materiale utilizzato per i materassi in memory foam.
- Telai: anche questi devono essere di buona qualità, realizzati con materiali adatti e tecnologie innovative, non obsolete.
- Cassonetti: il rumore, oltre che dalla finestra, può infiltrarsi da altri punti, come il cassonetto dell’avvolgibile. Questo è un elemento da tenere in considerazione quando si sostituiscono i serramenti.
- i vetri: lo spessore, il modo in cui sono fissati alla struttura e le prestazioni sono i fattori da considerare relativamente a questo elemento così importante per la finestra.
L’isolamento acustico degli infissi quindi dipende da diversi fattori che vanno tutti presi in considerazione, perché è la loro combinazione a garantire un risultato eccellente.
Nella nostra guida ti spieghiamo approfonditamente qual è il tipo di vetro più adatto per ogni esigenza e come combinarlo agli altri fattori presi in esame per far sì che le finestre diventino un alleato importante contro la lotta all’inquinamento acustico.
La scelta di serramenti che abbiano determinate prestazioni, che si adattino alle caratteristiche dell’ambiente ed installati nel modo corretto (con una posa a regola d’arte), possono quindi garantirti un buon comfort acustico, una casa a prova di rumore, quindi a prova di stress.